I PRESIDENTI
ARTURO MOLTENI (1954-56)
MICHELE SPREAFICO (1957-58)
LUIGI CARLO CLERICI (1959-64)
SILVIO DE MAS (1965-66)
CAMILLO RUSCONI (1967)
EDOARDO ORSENIGO (1968-69)
ANTONIO SPALLINO (1970-75)
GIANCARLO GALFETTI (1976-79)
SANDRO REZZONICO (1980-83)
MINO BRUNO (1984-87)
ARNALDO RATTI (1988-91)
FILIPPO SALADANNA (1992- 95)
PEPPINO VIGANÒ (1996- 1999)
RENATA SOLIANI (2000-2003)
RICCARDO BARBERA (2004-2005)
CLAUDIO PECCI (2006- 2009)
CARLO GUARNERI (2010)
GIANCARLO ALBERTI (2011 - 2012)
PATRIZIO PINTUS (2013 - 2014/2015)
ACHILLE MOJOLI (2016/2019)
EDOARDO CERIANI (2020/ .....)
I SEGRETARI
54 - 56 BORIS FRANCHI
57 - 58 ANTONIO SPALLINO
59 - 60 PIERLUIGI NESSI
61 - 64 PAOLO NESSI
65 - 66 PIERLUIGI NESSI
67 ANTONIO STEFANONI
68 - 69 ANGELO SOLDANI
70 - 71 PIERLUIGI PICCHIOTTINI
72 - 81 OSIRIDE URBINATI
82 - 85 RODOLFO POZZI
86 - 91 MAURIZIO DE COL
92 - 99 FABIO GATTI - SILO
00 - 01 CARLO NESSI
02 - 03 ELIO COLOMBO
04 –19 ROBERTA ZANONI
2020 - ... LUCIANO SANAVIO
Pubblicazioni
2013 -
Presidenza P. Pintus: "Donna e sport"
-
2012 - Presidenza P. Pintus - P A N A S P O R T G A M E
2009 -
Presidenza Pecci - a cura di Claudio Bocchietti: Tesi: "Il lavoro di pubblica utilità all’interno
dell’associazionismo sportivo dilettantistico: esperienze e prospettive
applicate"
2009 - Presidenza Pecci - a cura di Patrizio Pintus: GUIDA SPORT-DISABILITA' provincia di Como
2008:
Atti del Seminario "Sport e disabilità nel comasco"
2000 - 2003 - Testo che racchiude i quattro anni di presidenza di
Renata Soliani e l'attività panathletica comprendente anche il
Service "Campionato di GiocoSport-Trofeo Fair Play".
- I panathleti Cesare Rodi, Osiride Urbinati, Rodolfo
Pozzi e Viscardo Brunelli hanno negli anni raccolto in forma cartacea preziose
TESTIMONIANZE DI ATTIVITA' PANATHLETICA - (dal 1954 al 2003) - ora conservate
nella Biblioteca del Panathlon Club Como:
- Ventennale
Club di Como 1954-1974
- Attività
dal 1974 al 1979 (Osiride Urbinati - Rodolfo Pozzi)
- Viscardo Brunelli ha curato la pubblicazione delle
pagine di vita panathletica del Club di Como dal 1980 fino al 2003 (cinque
volumi).
1995 - Vede la luce il testo “Educare il movimento
– Educare attraverso il movimento” che raccoglie anche le esperienze nate
dal service attivato con gli insegnanti di scuola elementare e che consegna
all’autrice, Renata Soliani, l’Oscar Panatletico del Premio Comunicazione nel
1996.
A seguire:
- E la storia continua ....
- Azioni utili alla società 2004/2005
- Azioni utili alla società 2000/2003
- I primi 45 anni in forma analitica (storia e azioni utili alla società) dal 1954 al 1999
- Estratto dal titolo "Informazione e comunicazione: i notiziari del Club di Como"
E la storia continua .... attraverso i notiziari e le informazioni registrate nel sito www.panathlon.com, in https://www.facebook.com/panathloncomo e su instagram panacomo.
Dalla costituzione del Club (1954), i primi 45 ANNI
1954 - COSTITUZIONE
Costituitosi il 13 ottobre 1954 per iniziativa di 27 amici che ne divennero i soci fondatori, Como fu la quindicesima città a raccogliere il messaggio lanciato nel 1951 da Venezia per iniziativa dell'allora Presidente del Coni Provinciale Mario Viali. Il Panathlon allora era solo italiano (sei anni lontano dalla trasformazione in International). Due giorni dopo, il 15 ottobre 1954 veniva redatto il suo atto costitutivo e il 5 dicembre 1954 aveva luogo il primo convivio nel cuore di Como, l’albergo San Gottardo, quale prima sede.
La spinta che i primi panathleti hanno sentito si può ricondurre da un lato al desiderio di salvaguardare lo sport in anni difficili, dall'altro alla volontà di comunicare la cultura sportiva che avevano appreso da giovani praticando lo sport e che era portatrice di "idealità, spiritualità, amore per lo sport e per la vita ma anche riflessione e insegnamento ai più giovani".
Un messaggio di speranza che ebbe il merito di divenire movimento di opinione.
Ricordando quei momenti scriveva nel 2003 Angelo Soldani, socio fondatore: "I valori che le varie discipline reclamavano per essere praticate (lealtà, rispetto delle regole e dell'avversario, fatica e rinuncia come mezzi di affermazione, amore per i colori sociali), in quegli anni si trasferivano spontaneamente, salvo rarissime eccezioni, anche alla base della formazione e della elevazione dell'uomo che -nello sport- non era stato mai tentato di forzature. Era quindi dolce il ritrovarsi tra ex uomini di sport per confrontare ricordi, ricercare similitudini nelle esperienze vissute da ciascuno, arrivare alla conclusione che questi valori erano stati davvero trampolino per passare dall'agonismo alla vita di tutti i giorni. Oggi non è più così, inutile imitare gli struzzi: quei valori sono decisamente insidiati da realtà che sono sotto gli occhi di tutti per cui al Panathlon compete di difenderli e di diffonderli. Quindi l'essere panathleti dà motivo di soddisfatto compiacimento quale ora appare come occasione di laborioso impegno".
1954 – 1974
I primi 20 anni - Il punto di vista di Antonio Spallino (dal discorso pronunciato per i festeggiamenti del primo ventennale): “Se vent’anni sono molti per un uomo, possono essere moltissimi per la società perché mai prima d’ora la storia aveva registrato un’accelerazione così imponente, una evoluzione così significativa. Anche lo sport è stato coinvolto in questa trasformazione: non può essere un’isola nel mondo e lo sportivo non può disinteressarsi della storia che è cronaca di ogni giorno direttamente vissuta”.
Per questi motivi il Panathlon di Como si fece promotore dell’incontro con i club lombardi, piemontesi e valdostani per scoprire e capire quale doveva essere la funzione sociale del Panathlon.
“Le società sportive -proseguiva Spallino- sono scuole di vita, danno un grosso contributo alla crescita dell’uomo, responsabile delle proprie libere scelte. Dobbiamo stabilire come essere presenti nella società perché siamo un club di servizio e abbiamo ragione di essere nella misura in cui riusciamo a renderci utili agli altri. Recentemente il Club di Como ha voluto premiare due atleti laureatisi campioni d’Italia malgrado menomazioni fisiche. Inoltre ha cercato di svolgere una funzione critica e di stimolo nella società: così proprio dal Panathlon Club Como è partita l’iniziativa per l’istituzione dell’ora legale e quella per la riapertura della piscina Sinigaglia; sono state donate attrezzature per il gabinetto di medicina sportiva, è stata effettuata un’indagine tra gli studenti sullo sport e sulle attrezzature sportive cittadine; nel 1972 è stato costituito presso la Biblioteca civica un settore di libri sportivi (e in questo campo si è registrato un aumento di lettura del 239 per cento). In questo momento il Club comasco è impegnato in una ricerca sugli handicappati per i quali la pratica di alcuni sport può essere di grande aiuto per la realizzazione personale e l’inserimento nella società. (…) Due grandi temi sono ora da sviluppare: il rapporto con il mondo giovanile e lo sport nel tempo libero. In questo settore si deve evitare la burocratizzazione: i Club di servizio come il Panathlon, le associazioni sportive e i gruppi spontanei devono continuare ad avere un ruolo primario, uno spazio autonomo. La nostra attività deve essere proiettata al futuro. Così assolveremo il nostro compito al servizio dello sport e della società”.
1954 - 1974 Azioni utili alla società:
- (Presidente Luigi Carlo Clerici) – 1959 – E’ stata proposta una raccolta di libri sportivi da cedere alla Biblioteca invitando i soci disposti a collaborare per tale scopo a mettersi in contatto con il Segretario
- Indagine conoscitiva sullo sport nella scuola e sugli impianti sportivi all’inizio degli anni 70. - Censimento degli impianti in città e provincia - Spinta, nella seconda metà degli anni cinquanta, per ripristinare e riaprire la piscina dello stadio Sinigaglia e costruire anche una piscina a Lecco (Como – Lecco, all’epoca avevano un unico Panathlon)
- L'attività sportiva, e quella turistica, in assenza di impianti dotati di illuminazione notturna, subisce un arresto quando calano le prime ombre della sera. Ebbene, proprio al Panathlon Club di Como venne dibattuta l'ipotesi di allungare i tempi di fruizione degli impianti istituendo l'ora legale. La voce del Panathlon venne raccolta dall'onorevole Giovanni Botta, che presentò in Parlamento la proposta di legge per l'istituzione dell'ora legale estiva. La proposta passò. L'iniziativa parlamentare è stata presentata con Antonio BASLINI per l'istituzione dell'ora legale dal 1° giugno al 15 ottobre di ogni anno conAtto C.1066 del 5 marzo 1964 - Leggi il documento - Giovanni Botta è stato anche promotore della Cassa Previdenziale per i Dottori Commercialisti.
- (Presidente Antonio Spallino) - Medicina sportiva ed assistenza agli atleti sono stati temi affrontati con serietà in più occasioni. Parte rilevante ha avuto anche la funzione di stimolo esercitata presso le autorità comunali e provinciali nella realizzazione del Centro di medicina sportiva istituito in Via Croce Rossa e dotato di modernissime attrezzature per la valutazione degli atleti.
- Donazione alla Biblioteca civica (nel 72) della parte più consistente – 114 volumi – del nuovo reparto di letteratura sportiva.
- Nel 73, l’iniziativa del Panathlon ha portato all’introduzione nelle scuole elementari dell’insegnamento gratuito del nuoto.
- 1974 - Nel salone del Broletto pubblico dibattito “Le attività sportive nel quadro della attuale riforma della scuola”. Presente il Prof. Eugenio Enrile, ispettore centrale del Ministero della Pubblica Istruzione, Sisto Favre, Paolo Borghi, capo servizi tecnici sportivi del CONI, il Provveditore L. Pisani e il Sindaco di Como e Presidente del Club Antonio Spallino.
- 1974 - Conferenza su “Iniziative a favore degli Handicappati” (Sandro Rezzonico, Pia Pullici, Valfredo Cappetti).
I Presidenti:
ARTURO MOLTENI (1954-56)
MICHELE SPREAFICO
(1957-58)
LUIGI CARLO CLERICI (1959-64)
SILVIO DE MAS (1965-66)
CAMILLO RUSCONI
(1967)
EDOARDO ORSENIGO (1968-69)
ANTONIO SPALLINO (1970-75)
I Segretari
54 - 56 BORIS FRANCHI
57 - 58 ANTONIO SPALLINO
59 - 60 PIERLUIGI NESSI
61 - 64 PAOLO NESSI
65 - 66 PIERLUIGI NESSI
67 ANTONIO STEFANONI
68 - 69 ANGELO SOLDANI
70 - 71 PIERLUIGI PICCHIOTTINI
72 - 81 OSIRIDE URBINATI
1974 – 1994
Il secondo ventennio è stato caratterizzato da un evento molto importante: nel 1988 la nomina di Antonio Spallino, salito ai massimi vertici del Panathlon International assumendone la Presidenza, rende il Club particolarmente orgoglioso e diventa una garanzia di una precisa linea di azione volta a fare dei Club Panathlon nel mondo punti di riferimento qualificati per un rilancio dei valori morali in campo sportivo.
I PRESIDENTI: ANTONIO SPALLINO (1970-75) - GIANCARLO GALFETTI (1976-79) - SANDRO REZZONICO (1980-83) - MINO BRUNO (1984-87) - ARNALDO RATTI (1988-91) - FILIPPO SALADANNA (1992- 95)
I SEGRETARI: (72-81) OSIRIDE URBINATI - (82-85) RODOLFO POZZI - (86-91) MAURIZIO DE COL - (92-99) FABIO GATTI-SILO
Oltre alle conviviali, vissute sempre con spirito di amicizia e di aggiornamento culturale, le iniziative utili alla società sono state innumerevoli. Le ricordiamo associandole ai festeggiamenti avvenuti ogni 5 anni.
11 Giugno 1979
IL VENTICINQUESIMO è stato festeggiato con il Club di Varese al “Bel sit” di Comerio, in provincia di Varese ripetendo le analoghe occasioni come quella di Villa D’Este, dove furono ricordati il decimo e il ventesimo anniversario di entrambi i Club. “Il nostro obiettivo –ha ricordato aprendo il convivio il Presidente del Club comasco Giancarlo Galfetti- resta quello di stimolare la diffusione e la pratica dello sport nello spirito autentico che fu sempre l’ispiratore delle Olimpiadi, fin dai tempi dell’antica Grecia. Per questo abbiamo riunito nella nostra associazione tutti quanti credono nel valore morale della vita sportiva, nelle più disparate discipline.”
Osiride Urbinati, segretario del Club ha indicato la metodologia che il club sceglie per attivarsi: “Ci riuniamo di norma una volta al mese ed esaminiamo i problemi più urgenti dell’attività ginnico-sportiva della nostra zona. Successivamente decidiamo l’azione di stimolo da promuovere e ci comportiamo di conseguenza”.
Ancora una volta è stato un momento ideale per sottolineare il ruolo che i panathleti debbono svolgere nella società con un contributo prezioso di idee e di passione che può concretamente incidere nella vita civica. L’incontro ha sancito ancora una volta l’unione dei due sodalizi con un bilancio decisamente positivo.
Ricordiamo le principali azioni attivate:
1976 – il Presidente dott. Giancarlo Galfetti propone ai soci di prestarsi a trasportare con la propria auto i giovani paraplegici che svolgono attività sportiva in palestra e in piscina. Verranno regalati due archi da tiro ai paraplegici.
1977 – Penetrazione nelle scuole medie e superiori con la proiezione di documentari sportivi non prettamente tecnici ma che contengano una divulgazione scientifica della materia attraverso i Consigli d’Istituto (si legge un anno dopo: “esperimento riuscito ma siamo stati bloccati dalla diffidenza degli studenti, dalla burocrazia scolastica e dall’indifferenza degli insegnanti”)
1979 – Il club dona “un contributo finanziario al gruppo dei disabili che frequenta la palestra Mariani onde assicurare la presenza di un insegnante di educazione fisica che provveda ad assisterli e a guidarli nell’attività sportiva, tanto importante per il loro recupero”.
1979 – marzo; dibattito aperto alla città: “La violenza nello sport, degenerazione del tifo” con cinque relatori, un giudice, uno psicologo, un arbitro, un atleta e un tifoso