Nell'inserto "DIOGENE" nella Provincia di Como del 13 luglio 2021, la prima pagina è stata dedicata al nostro socio Enrico Dell'Acqua. Con emozione abbiamo potuto rileggere la sua storia e riscoprire la forza che lo muove nell'alimentare continuamente lo stimolo che lo porta a far conoscere, a chi ha avuto un problema come il suo, che si può vivere in modo entusiasmante anche da "trapiantati". A parte presentiamo il pdf della pagina.
Un ricordo panathletico: nella riuscitissima conviviale interclub (Como, Lecco e
Sondrio) nella serata del 15 maggio 2019 all’hotel NH Ponte Vecchio di Lecco,
dal titolo “Il trapianto è vita e che vita....grazie allo sport !” il nostro socio Enrico Dell’Acqua era presente con altri relatori. Organizzatore
della serata, aveva per primo raccontato la sua “storia”. La ripresentiamo attraverso le parole di Manlio Siani -
componente
Commissione Cultura
del Panathlon Club Como - che aveva
redatto la relazione. “Enrico da circa un ventennio viveva con un fegato “nuovo”. Contratta
l’epatite per contagio causato da un’apparecchiatura medica non accuratamente
sterilizzata, si rivolse subito a un luminare italiano che gli diagnosticò
pochi mesi di vita. Prima del congedo il Nostro, nonostante la ferale notizia,
gli volle acquistare un suo recente trattato, ove appunto si argomentava sui
trapianti. Meravigliato da tanta riposta fiducia, quel medico, alla cena
conclusiva di un convegno scientifico, raccontò l’episodio a un collega
austriaco, che, quasi per compiacere il suo commensale, espresse il desiderio
di conoscere quel paziente, che di lì a poco avrebbe operato con successo a
Innsbruck. Per qualsiasi persona la morale di questa favola bella si
limiterebbe a un felice inno alla vita e all’imperitura gratitudine per i due
medici. Ma per Enrico è anche e soprattutto un atto di amore e di riconoscenza
per l’anonimo donatore! È esigenza di sensibilizzare il prossimo (soprattutto
le nuove generazioni nelle scuole!) sulla tematica dei trapianti! È fiducioso
augurio per tutti coloro che sono in trepida attesa della donazione! È estrema
sensibilità verso ciò che ci circonda nella consapevolezza di essersi riaccostati
alla finestra della vita!!! E alla vita attiva Enrico si è riaffacciato grazie
anche alla pratica sportiva, che, insieme a tanti suoi “confratelli” gli ha
consentito di partecipare a numerose competizioni ciclistiche, nazionali e
internazionali. Per capire meglio il nostro personaggio, giova ricordare che ai
campionati europei di Cracovia, in testa alla corsa e in vista del traguardo,
consentiva il sorpasso a un collega francese, mormorando tra sé e sé: “Io la
medaglia d’oro l’ho già vinta col trapianto!”. Questi è Enrico Dell’Acqua,
persona prima destinata a morire, poi predestinata a rivivere una vita
straordinaria! Chapeau!
